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Ricordati di santificare le feste


Non voglio santificare i giorni festivi perché sono la contabilità di quelli lavorativi e misurano le ore, i minuti ,i secondi .

Il sole , la luna solcano l'arco, perché nel riflesso li possa contemplare.Non programmo non taglio, non misuro, ma lodo i colori, la pace e l'ascolto notturno.
Il tempo tende a spiegare .... se lo sgualcisco , lui sa anche ripiegare.

Non voglio ricordare, preferisco dimenticare per il puro piacere di santigiocare.

APPUNTI --RIFLESSIONI--IPOTESI





mercoledì 22 aprile 2015

1_LA SPADA E LA PIETRA

LA SPADA  LA PIETRA



Il Cristo nel labirinto è un affresco di autore ignoto, ubicato nell'ex-convento di San Francesco in Alatri (FR).

rotonda di montesiepi

La cupola è costituita da cerchi concentrici e riporta ad un simbolismo pagano, essendo a pianta circolare come gli antichi templi; lo stesso bosco circostante ricorda anche emotivamente e spiritualmente, un'ara celtica/etrusca. La struttura è stata sempre particolarmente legata ai templari ed è per questo che si pensa che sia, anche tutt'oggi, uno degli ipotetici nascondigli del graal. La chiesa si trova su una collina ed è stato provato che nel pavimento sottostante ci sia una camera vuota a cui mai è stata data l'autorizzazione per gli scavi. Ad oggi, cosa effettivamente quella camera conterrà, rimane un mistero.

La suggestiva cupola dell'eremo di Montesiepi

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Il complesso composto dall'Eremo o Rotonda di Montesiepi e dalle rovine della grande Abbazia di Circestense di San Galgano -Toscana.


bacchetta del rabdomante

    Il rilievo ha posto in evidenza che due vie d’acqua profonde si intersecano al centro della Rotonda, proprio sotto la spada. Una, dopo essere penetrata sotto l’edificio attraversando la cappella del Lorenzetti si unisce alla seconda che proviene da Ovest. I due canali confluiscono al centro della rotonda in un unico ramo che prosegue in direzione Sud-Est e fuoriesce dall’edificio, per scendere verso l’abbazia.
In una via di Siena -anello murale,con l'iconografia della spada di Montesiepi;

 un anello con la spada di Galgano


 San Galgano
Giovanni di Agostino, San Galgano conficca la spada nella roccia, bassorilievo in marmo (1332-1347 ca.). Pinacoteca Nazionale, Siena.
Giovanni di Agostino, San Galgano conficca la spada nella roccia, bassorilievo in marmo (1332-1347 ca.). Pinacoteca Nazionale, Siena.
San Galgano

Galgano era un giovane violento, ma era destinato a cambiare vita e a diventare un Cavaliere di Dio come profetizzatogli da Misser santo Micchele arcangelo: ebbe infatti due visioni successive in cui l'arcangelo Michele gli indicò il suo percorso di vita[10].4
Il culto di san Galgano si diffuse rapidamente, specialmente nell'ambiente cavalleresco. Era un culto che parlava di cavalleria in cui, accanto a Galgano, vi era un coprotagonista, san Michele Arcangelo, un angelo, guerriero e vindice, quasi sempre rappresentato con la spada sguainata. Il culto di san Michele era diffusissimo in tutto il Medioevo ed era particolarmente sentito presso i guerrieri, come i Longobardi e i Franchi, la cui devozione si esprimeva con riti e pellegrinaggi, con la costruzione di chiese come Mont Saint-Michel in Francia e con la rappresentazione dell'angelo nella monetazione o negli stendardi. Era un culto particolarmente intenso, che talvolta assunse anche aspetti pagano-scaramantici: san Michele accompagnava sempre il guerriero, era sempre presente nell'animo del combattente, da qualunque parte stesse.
(w.)

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