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Ricordati di santificare le feste


Non voglio santificare i giorni festivi perché sono la contabilità di quelli lavorativi e misurano le ore, i minuti ,i secondi .

Il sole , la luna solcano l'arco, perché nel riflesso li possa contemplare.Non programmo non taglio, non misuro, ma lodo i colori, la pace e l'ascolto notturno.
Il tempo tende a spiegare .... se lo sgualcisco , lui sa anche ripiegare.

Non voglio ricordare, preferisco dimenticare per il puro piacere di santigiocare.

APPUNTI --RIFLESSIONI--IPOTESI





martedì 28 aprile 2015

13_ATLANTIDE


 

"Celeste City"


in Scandinavia Edda,


"Asar"


 in Mesopotamia,


"la città dei sette Petali di Vishnu"


in India,


 "The City of Seven Kings Edom "o" Eden ",


nella tradizione giudaica, 


"Shambala" 


in Asia centrale,


 "Erdami"


 in Tibet,


 "Alberdi" o "Aryana"


in Persia,


 "Terra di Canaan"


 per il popolo ebraico,


  "Maya-Pam "


per gli Aztechi,

 " Tula "

in Messico,

 " Dual "o" Dananda "o" Terra dei Misteri "

ai Celti,

 "Valhalla "o" Thule "

per i popoli germanici

"Il regno di Avalon"

 per il tradizione arturiana


TERRA DI AMENTI
IN EGITTO
ATLANTIDE


PRIMA DELLA DISTRUZIONE DI ATLANTIDE

 I potenti di atlantide non vivevano e morivano come i piccoli uomini dell'epoca attuale

ma piuttosto da epoca in epoca rinnovando la loro vita nelle sale di amenti dove il fiume della vita scorre eternamente rinnovato
   FUOCO ETERNO
Custode del grande TEMPIO
era THOTME padre di THOTH
nel tempio dimoravano i
FIGLI DELLA LUCE _MAESTRI ASCESI
La stirpe degli uomini abitavano sulle dieci isole

THOTH ME  portavoce dopo i TRE DELL'ABITANTE di UNAL(LUNA)
E
 
THOTH per lunghe ere dimorò nel TEMPIO
AMENTI la terra dove il grande RE era seduto sul suo trono di potere
ABITANTE_UNO_TRE
di UNAL
 HORLET
 
Re delle nazioni, Maestro di saggezza, Luce in Suntal, Custode della Via, dimorò nel suo Tempio il Maestro di Unal, Luce della Terra nei giorni di Atlantide. 
TAVOLA 5
 l'ABITANTE DI UNAL HORLET

Maestro, Lui, era di un ciclo di là da noi, vivente in un corpo come uno tra gli uomini. Non era come nato in terra, Egli di là da noi, Sole di un ciclo, progredito più degli uomini.Horlet il Maestro, non fu mai un figlio degli uomini. Lontano nel passato, quando Atlantide al principio crebbe in potenza, apparve un essere con la Chiave della Saggezza, indicando la Via della Luce a tutto. Indicò a tutti gli uomini il cammino per la realizzazione, la Via della Luce che fluisce fra gli uomini. Dominava l’oscurità, guida dell’Anima umana in alto, verso le altezze che erano Uno con la Luce. Egli divise i Regni in parti. Erano dieci, governati dai figli degli uomini. Su un altro, costruì un Tempio, non edificato dai figli degli uomini. ............

Fuori dall’Etere Egli chiamò la sua sostanza, plasmata e formata dal potere di Ytolan nelle forme che costruì con la Sua mente. Per miglia su miglia coprì l’isola. Spazio su spazio crebbe nella sua grandezza. Nera, eppure non nera ma scura come lo spazio-tempo, e profonda nel suo cuore era l’Essenza della Luce. Rapidamente crebbe il Tempio nell’essere, plasmato e forgiato dal Verbo dell’Abitante, richiamato dal senza forma in una forma. Egli costruì poi nel Tempio grandi stanze, e le riempì con forme richiamate dall’Etere, le colmò con la saggezza rievocata dalla Sua mente. Egli era senza forma all’interno del Suo Tempio, eppure si era formato ad immagine degli uomini. Dimorava tra loro, eppure non era simile ma era singolare e molto diverso dai figli degli uomini.................

Egli scelse poi tra la gente, i Tre, che divennero la sua porta d’accesso. Egli scelse i Tre dai più sommi affinché divenissero i suoi legami con Atlantide. Loro divennero messaggeri, latori del suo consiglio per i Re dei figli degli uomini. Egli condusse altri e gli insegnò la saggezza; insegnanti, loro, dei figli degli uomini. Li stabilì sull’isola di Undal per farne insegnanti di Luce agli uomini. Ognuno di quelli che furono scelti così, doveva essere istruito per quindici anni. Soltanto così avrebbe capito di essere Luce per i figli degli uomini. Così là fu edificato il Tempio, una dimora per il Maestro dell’uomo.............. l’Abitante stava nel Suo Agwanti, mentre la Sua Anima vagava libera per Atlantide. Egli vide gli Atlantidei, con la loro magia, aprire la porta che avrebbe portato alla Terra una grande sventura. Quindi, velocemente, la Sua Anima ritornò di nuovo nel corpo. Si levò dal Suo Agwanti. Chiamò i Tre potenti messaggeri. Diede i comandi che sconvolsero il mondo.Rapidamente l’Abitante discese in profondità sotto la crosta della Terra alle Sale di Amenti. Quindi richiese che i Sette Signori impugnassero i poteri: cambiò l’equilibrio della Terra. Ed Atlantide s’inabissò sotto le onde oscure. Fu distrutta l’apertura che era stata aperta; fu distrutta la porta che portava in basso. Tutte le isole furono distrutte tranne Unal , e parte dell’isola dei figli dell’Abitante  Egli li preservò perché fossero insegnanti, Luci sul cammino di quelli che sarebbero venuti dopo, Luci per i più piccoli figli degli uomini ..............
DA IL LIBRO DI THOTH


AMON                         RA

INVISIBILE                   VISIBILE


AMON

Re degli dei era l'Aurora indossa un copricapo con piume colorate simile ai colori dell'aurora boreale 



AMON_AMONET

AMON

File:Sfinge di shepenupet II, moglie del dio amon, 660 ac. ca, 2.JPG



 

  • Amento - in botanica un tipo d'infiorescenza
  • Amenti - in mitologia egizia, forma sincretica del dio Amonet

AMON
La criosfinge è un essere mitico molto presente nella scultura egizia. Si tratta di un leone con testa di capra, talvolta portante un copricapo. Nell'Antico Egitto essa simboleggiava la possanza fisica e l'energia fecondatrice del dio Amon-Ra, in quanto riuniva la forza del leone e l'ardore delle capre.
Amon (Imn, in italiano anche Ammone; letteralmente il misterioso o il nascosto) è una delle principali divinità della mitologia egizia.
Nella Ogdoade ermopolitana formava unitamente ad Amonet una delle quattro coppie primigenie. Sposo diMut e padre di Khonsu, nella triade tebana, fu all'origine un dio dell'aria nell'Ogdoade ermopolitana
Seguendo le fortune della capitale dell'Alto Egitto, a partire dalla XVIII dinastia da dio guerriero, protettore del sovrano, divenne il dio supremo del pantheon egizio e divinità universale di tutto il mondo egizio, tanto da essere assimilato al dio del Sole Ra, sotto il nome diAmon-Ra. Intorno alla metà del secondo millennio a.C., il culto di Amon si diffuse anche al regno meridionale di Kush.[2]
Amon con la moglie Mut
Viene solitamente raffigurato come un uomo con il capo coperto da una corona con due lunghe piume. Nell'iconografia è anche sovente rappresentato da un'oca (che, secondo il mito, avrebbe deposto l'uovo cosmico primordiale da cui si sarebbe generata la vita) e da unariete con il disco solare tra le corna ricurve (avrebbe attraversato gli inferi per donare una nuova vita alle anime dei morti). Amon era il creatore di tutte le cose, regolava il tempo e le stagioni, controllava i venti e le nubi...............
AMONET
Amonet, nella mitologia egizia era la forma femminile, o paredra, del dio Amon che era la parte maschile.

La coppia rappresentava l'ignoto e faceva parte dell'Ogdoade ermopolitana. Questa era formata in origine dalle seguenti coppie:
  • Nun e Nunet, il caos delle acque primordiali
  • Kuk e Keket, l'oscurità
  • Huh e Huhet, l'illimitatezza
  • Niau e Niaunet, l'aria e il vento
Niau e Niaunet, nominati nei Testi delle Piramidi ed in particolare nei testi della piramide di Huni (V dinastia), furono sostituiti successivamente da Amon e Amonet. Quest'ultima fu, a sua volta, sostituita dalla dea Mut, durante il Medio Regno. Amonet, tuttavia, continuò ad essere adorata anche in altri ruoli.
Entrambi i nomi di Amon e Amonet sono menzionati spesso nei Testi delle Piramidi ed il significato del nome Amonet è "colei che è nascosta". Dalla fusione di questo significato con quello di "aria e vento", Amonet personificava l'aria ignota e il vento impetuoso che agitavano il Caos primigenio da cui sarebbe stato, poi, creato il mondo
AMEN
Amen è una parola ebraica: in ebraico tiberiense si scrive אמן (’Āmēn), in ebraico standard אמן (Amen), in arabo آمين (’Āmīn): è una dichiarazione o affermazione che si trova nell'ebraico biblico e nel Corano. È sempre stata usata nel giudaismo, e da lì è stata adottata nella liturgia cristiana come formula conclusiva per preghiere e inni.
L'avverbio ebraico אמן ámén significa soprattutto "certamente", "in verità". Etimologicamente è connesso con il verbo אמן ámán, che significa (in forma base, cioè qal) "educare". Importanti sono però i significati derivati: nel nifal significa "esser certo, sicuro", "esser veritiero, vero",
 
L'avverbio ebraico אמן ámén significa soprattutto "certamente", "in verità". Etimologicamente è connesso con il verbo אמן ámán, che significa (in forma base, cioè qal) "educare". Importanti sono però i significati derivati: nel nifal significa "esser certo, sicuro", "esser veritiero, vero",

per cui anche "resistere", nella forma di hifil credere. Il sostantivo derivato אמת emet significa "ciò che è stabile e fermo", quindi "verità". In questo senso appare per esempio nel Nuovo Testamento, quando Gesù enuncia principi fondamentali, che introduce con questa parola "amen": "Amen, amen, dico a voi" - con il significato: "In verità vi dico", "Ciò che dico, è vero e certo".

Nell'Islam è la chiosa della prima sura del Corano detta al-Fatiha ("colei, che apre").

Nella liturgia cristiana è usata come risposta dell'assemblea alla fine delle preghiere liturgiche: ha il significato di esprimere l'assentimento per ciò che si è detto e per augurio che la preghiera sia esaudita. Il suo significato si lega al concetto di affidamento.

È popolare, tra alcuni teosofi[1], sostenitori delle teorie storiche afrocentriche[2] ed aderenti al Movimento del Sacro Nome[3][4] la congettura che la parola "Amen" derivi dal nome del dio egizio Amon (che, effettivamente, viene a volte pronunciato "Amen"). Alcune persone aderenti a religioni orientali credono, invece, che la parola abbia radici in comune con la parola sanscrita Hindu Aum.[5][6][7][8] In realtà, non ci sono studi a livello accademico che supportino queste posizioni. Notare che la parola ebraica "Amen" comincia con una aleph, mentre il nome egizio comincia con una jodh.

Può essere tradotta così è, così sia, in verità (WIKIPEDIA)

Risultati immagini per fiore della vita






LE SALE DI AMENTI
FIGURE AL FEMMINILE
(ISIS TRINITA' DI SE STESSA) 
Significato del Triangolo - Le sette divinità planetarie nell'Ade - Musaeum Hermeticum - 1625 

 
GIOVE MARTE SATURNO MERCURIO

LUNA  SOLE  VENERE



GIOVE  FANCIULLO CON L'ARCO IN MANO
MARTE CAPRONE
SATURNO CAPRICORNO
MERCURIO PESCE 


 LUNA CANCRO 
 SOLE ARPA LEONE
 VENERE FRECCIA   CUORE   TORO

MERCURIO- SATURNO- VENERE- SOLE -LUNA- MARTE- GIOVE


SALE AMENTI E LUOGHI SACRI
AI LATI  I QUATTRO ELEMENTI
POZZO DI SANTA CRISTINA

PANTHEON è PIANTA DEL POZZO O CISTERNA SACRA DELLA GIARA DI SERRI



 SFINGE_TESTA e SA TESTA

AMENTI

 la terra dove il grande RE era seduto sul suo trono di potere
ABITANTE_UNO_TRE
di UNAL

HORLET
Re delle nazioni, Maestro di saggezza

, Luce in Suntal, Custode della Via, 

dimorò

nel suo Tempio il Maestro di Unal, Luce 


della Terra nei giorni di Atlantide

TAVOLA 2
LESALE DI AMENTI
PROFONDE NEL CUORE DELLA TERRA CI SONO LE SALE AMENTI,LONTANE SOTTO LE ISOLE DELLA SOMMERSA ATLANTIDE
LE SALE DELLA VITA  E LE SALE DELLA MORTE


SALE DELLA VITA

PROFONDO NELLE SALE DELLA VITA CREBBE UN FIORE
ARDENTE ESPANDENTE ALLONTANANTE LA NOTTE

I SIGNORI DELLA VITA E I SIGNORI DELLA MORTE

 LE SALE AMENTI FURONO COSTRUITE  DAI

MAESTRI ASCESI_FIGLI DELLA LUCE
i maestri furono creati dalla polvere spaziale
facendo parte della vita dell'infinito TUTTO
viventi nel mondo come figli degli uomini, simili eppure dissimili dai figli degli uomini

TRENTADUE ERANO LA'I FIGLI DELLA LUCE

(TRENTADUE SONO I DENTI)
GLI POSERO TRENTADUE TRONI I POSTI PER OGNUNO DEI FIGLI DELLA LUCE_ MAESTRI


SEZIONE DEL CRANIO



LA'NEL CERCHIO, EPOCA DOPO EPCA RISIEDONO I GRANDI  MAESTRI......
LA' , TRA LE SALE DELLA VITA
I LORO CORPI GIACCIONO SEDUTI E  DORMIENTI
E
S'INCARNANO NEI CORPI DEGLI UOMINI
i signori
DI TUTTO
dai cicli di sopra ci sono
I SETTE SIGNORI DELLO SPAZIO_TEMPO
 SIGNORI DEI CICLI
FRATELLI MAGGIORI DEI FIGLI DEGLI UOMINI

I SETTE SIGNORI DELLO SPAZIO_TEMPO

SONO SEDUTI ALL'INTERNO DEL FIORE DI RADIANZA SOPRA AI MAESTRI



POTENTI ONNISCENTI PORTATORI DELLA FORZA DELLA VITA ,

DIVERSI EPPURE UNO CON I FIGLI DELL'UOMO
DIVERSI EPPURE UNO CON I FIGLI DELLA LUCE

TAVOLA 7
I SETTE SIGNORI
..............
 Mi parlarono ancora i Sette, dicendo:“Da lontano oltre il tempo Noi siamo venuti, oh uomo. Abbiamo viaggiato da oltre lo Spazio-Tempo, sì, dal luogo della fine dell’Infinito. Quando tu e tutti i tuoi fratelli eravate senza forma, Noi fummo formati dall’ordine di TUTTO. Non siamo fatti come l’uomo Noi, anche se una volta lo eravamo. Fuori dal Grande Vuoto Noi fummo formati in ordine e per la Legge. Perché tu sai che quello che è formato veramente è senza forma, avendo forma solo ai tuoi occhi”................
Noi fummo formati dopo il nostro ordine: Tre, Quattro, Cinque e Sei, Sette, Otto, Nove. Sappi che questi sono i numeri dei cicli che Noi discendiamo all’uomo. Ognuno ha qui un dovere da adempiere; ognuno ha qui una forza da controllare. Eppure siamo Uno con l’Anima del nostro ciclo. Eppure anche Noi stiamo cercando una meta. Molto lontano dal pensiero dell’uomo, l’infinito si estende in un Uno più grande del Tutto. Là, in un tempo che è anche un non tempo, dobbiamo Tutti diventare UNO in un Uno più grande del Tutto........
Egli del Nove dicendo: “Epoche dopo epoche sono esistito, non conoscendo la Vita, e non gustando la Morte. Perché sappi, oh uomo, lontano nel futuro, vita e morte saranno uno con il Tutto. Ognuna così perfetta equilibrando l’altra, che nessuna delle due esisterà nell’Unità del Tutto. Negli uomini di questo ciclo la forza è emergente, ma la vita nella sua crescita diventa uno con il Tutto. Qui mi manifesto in questo vostro ciclo, eppure sono là, nel vostro futuro del tempo. Eppure per me il tempo non esiste, perché nel mio mondo il tempo non esiste, perché Noi siamo senza forma. Noi non abbiamo la vita eppure abbiamo l’esistenza, più piena e più grande e più libera di te. L’uomo è una fiamma legata ad una montagna, ma Noi nel nostro ciclo saremo sempre liberi. Sappi, oh uomo, che quando progredirai nei cicli che si prolungano sopra, la vita stessa passerà all’Oscurità e rimarrà soltanto l’essenza dell’Anima”.......
Poi mi parlò il Signore dell’Otto dicendo: “Tutto quello che sai è solo una minima parte. Non hai ancora toccato il Grande. Lontano dallo spazio dove la Luce regna suprema, io venni alla Luce. Fui formato, ma non come sei formato tu. Corpo di Luce era la mia forma senza forma. Non conoscevo la Vita e non conoscevo la Morte, eppure sono maestro di tutto quello che esiste. Cerca di trovare il sentiero attraverso le barriere. Viaggia sulla via che conduce alla Luce”.
TAVOLA11
LA CHIAVE A SL OPRA ED AL SOTTO
(COSCIENZA_CICLI_LEGGE ,SIGNORI DEI CICLI
  ..........ci sono nove cicli:  nove sopra e quattordici sotto, che si muovono in armonia verso il luogo di unione che esisterà nel futuro del tempo.......  I Signori dei Cicli sono unità di coscienza mandate da altri per unificare Questo con il Tutto. Loro sono i più alti di tutti i Cicli, operando in armonia con la Legge. Loro sanno che nel tempo tutto sarà perfetto, non essendoci nessun sopra e nessun sotto, ma tutto Uno in un Infinito perfetto, un’armonia di tutto nell’Unione di Tutto......
 La coscienza sotto di te si espande sempre in modi diversi da quelli a te conosciuti. Sì, anche nello Spazio-Tempo sotto di te, la coscienza è sempre crescente in modi che sono diversi da quelli che facevano parte delle tue stesse vie. Perché sappi che cresce come risultato della tua crescita, ma non nello stesso modo nel quale sei cresciuto tu. La crescita che hai avuto e che adesso possiedi, ha portato in essere una causa ed un effetto. Nessuna coscienza segue il sentiero delle precedenti, altrimenti tutto sarebbe una inutile ripetizione. Ogni coscienza del ciclo esiste in seguito al suo percorso verso la meta finale. Ognuna gioca il suo ruolo nel Piano dei Cosmi. Ognuna gioca il suo ruolo nella fine ultima. Più lontano è il ciclo, maggiore la sua conoscenza e capacità di armonizzare la Legge del tutto. Sappi che, nei cicli sotto di noi, stanno operando i ruoli minori della Legge, mentre noi del ciclo che si estende da qui all’Infinito ci sforziamo di costruire la Legge più grande. Ognuno ha un suo ruolo da giocare nei cicli. Ognuno ha il suo compito da eseguire a modo suo. Il ciclo sotto di te non è inferiore, ma è solo formato per una necessità che esiste, perché sappi che la fonte della saggezza che emette i cicli è eternamente alla ricerca di nuovi poteri da raggiungere. Sappi che la conoscenza si raggiunge solo con la pratica, e la saggezza si crea solo con la conoscenza, ed in questo modo i cicli sono creati dalla Legge. Sono strumenti per la conquista della conoscenza, perché il Piano della Legge è la Fonte di Tutto. Il ciclo sotto non è realmente in basso, ma è solo differente nello spazio e nel tempo. La Coscienza là sta operando, e prova meno cose di quelle che fai tu. E sappi che proprio come tu stai operando al meglio, così sopra ci sono quelli che stanno operando come te con altre Leggi. La differenza che esiste tra i cicli è solo nell’abilità di operare con la Legge......

Spesso sono stato davanti ai Signori di Tutto. Spesso ho bevuto alla fonte della loro saggezza e colmato sia il corpo che l’Anima con la loro Luce. Mi hanno parlato e detto dei cicli e della Legge che offre loro i mezzi per esistereSì, mi ha parlato il Signore del Nove dicendo: “Oh Thoth, sei grande tra i figli della Terra, ma esistono misteri che tu ancora non conosci. Sai che sei venuto da uno Spazio-Tempo sotto di questo e sai che viaggerai verso lo Spazio-Tempo al di là. Ma sai poco dei misteri contenuti in questi, sai poco della saggezza al di là. Sappi che, nell’insieme di questa coscienza, sei solo una cellula nel processo di crescita.....
Noi, che siamo stati nei cicli oltre a te, siamo coloro che per primi avanzammo dalla Sorgente e, nel passaggio attraverso lo Spazio-Tempo, abbiamo acquisito l’abilità di usare le Leggi del Più Grande, che sono lontane dalla concezione dell’uomo. Là non c’è niente che realmente è sotto di te, ma solo una diversa attività della Legge. Guarda sopra e guarda sotto, troverai lo stesso, perché tutto è parte dell’Unione che si trova alla Sorgente della Legge. La coscienza inferiore è una tua stessa parte, come lo siamo noi. Tu da bambino non avevi la conoscenza che è venuta dopo, quando sei diventato uomo. Paragona i cicli all’uomo nel suo viaggio dalla nascita alla morte, e vedi nel ciclo inferiore il bambino con la conoscenza che aveva; guarda te stesso come un bambino diventato più grande che si arricchisce in conoscenza al passare del tempo. Guarda Noi, il bambino cresciuto in maturità con la conoscenza e la saggezza che aumenta con gli anni. Così, oh Thoth, sono i cicli di coscienza, figli in diverse fasi di crescita, eppure provenienti tutti da un’unica Fonte, la Saggezza, e tutti che torneranno nuovamente alla Saggezza”.....................
“Oh Thoth siamo rimasti a lungo ad Amenti, sorvegliando la fiamma della vita nelle Sale. Sappi, siamo ancora parte dei nostri Cicli con la nostra Visione che si estende fino ad essi ed oltre. Sì, sappiamo che fra tutte le cose nulla importa, eccetto la crescita che possiamo raggiungere per la nostra Anima.Sappiamo che la carne è temporanea. Le cose che sono più importanti per gli uomini, per noi non sono nulla. Le cose che cerchiamo non appartengono al corpo, ma sono solo lo stato perfetto dell’Anima. Quando tu, come gli uomini, imparerai che nulla oltre il progresso dell’Anima può contare alla fine, allora sarai veramente libero da tutte le schiavitù, libero di operare  nell’ armonia della Legge. Sappi, oh uomo, devi raggiungere la perfezione, perché solo così puoi raggiungere la meta. Anche se saprai che nulla è perfetto, deve essere la tua aspirazione e la tua meta”. 
SALA DELLA MORTE
OSCURA MORTE

alla fine verrà riassorbita e conquistata dalla

LUCE INFINITA

DA IL LIBRO DI THOTH